Quest’anno il Giro d’Italia passa anche da “noi” (Apis Italia ha sede a Vescovato, in provincia di Cremona).
Nella tappa Piacenza-Sestola vedremo sfrecciare i corridori da Fiorenzuola, Fidenza…
Poi il Giro vira verso sud e, quando risalirà, nella diciottesima tappa, Rovereto-Stradella, passerà proprio da Cremona e da Vescovato.
E poi, proprio in questa edizione, la celebre Maglia Rosa compie 90 anni.
1931 – 2021: un anniversario importante, un anniversario da celebrare.
90 anni di passione, di viaggi alla scoperta dei borghi nascosti del nostro Paese e di riscoperta dei luoghi che lo hanno reso celebre nel mondo.
90 anni di fatica e di vittorie.
90 anni di grandi imprese della Maglia Rosa.
Dal 1956, anche noi di Apis siamo stati sempre presenti, senza mai perderci una volata, una fuga solitaria, un festeggiamento sul podio, con i nostri iconici cappellini.
Dal 1956 produciamo i cappellini delle squadre ciclistiche di tutto il mondo.
La nascita della Maglia Rosa
Tra i più celebri simboli del ciclismo professionistico, la Maglia Rosa venne introdotta nel 1931 da Armando Cougnet, giornalista sportivo de La Gazzetta dello Sport, il giornale che ha ideato il Giro d’Italia, già 20 anni prima, e che è da tutti conosciuto proprio per il colore rosa della carta su cui è stampato.
L’idea fu di individuare un simbolo che rendesse visibile il corridore al comando della classifica, e che permettesse agli spettatori di distinguerlo tra tutti gli altri. Una tradizione che vive e si rinnova ogni anno.
In quel lontano 1931, il primo a indossarla fu il mantovano Learco Guerra, soprannominato la “Locomotiva umana”, tanto era considerato forte.
Il rosa fu scelto, naturalmente, anche perché era il colore inconfondibile della Gazzetta.
Originariamente era stampata su carta verde. Tutto cambia, nel momento il cui viene scelto un nuovo stabilimento per la stampa del quotidiano. L’idea di stamparlo su normale carta bianca dura pochissimo: solo un mese. Alla fine dell’anno 1898 La Gazzetta annuncia ai lettori il cambio di colore delle pagine: dal verde al rosa. La novità viene comunicata sul numero del 27 dicembre 1898 con un titolo a tutta pagina, il primo nella storia del giornale. Il nuovo colore fa il suo esordio il 2 gennaio 1899.
Il rosa viene immediatamente apprezzato e diventerà il simbolo distintivo del giornale.
Rosa come il futuro
L’aggettivo “roseo” indica, dizionario alla mano: “In senso figurato: che si prospetta sereno, felice: avvenire roseo; improntato a ottimismo: rosee previsioni.
Quest’anno, all’avvicinarsi dell’estate, non possiamo che guardare con ottimismo al futuro, dopo tutto quello che è successo nel 2020 e nella prima parte del 2021.
Il futuro è il concentrato di tutti nostri sogni, dei nostri obiettivi, delle nostre speranze.
Le sfide e gli imprevisti che il nostro tempo ci ha riservato sono state più dure di quanto potessimo immaginare, ma non arrendersi mai e credere in un futuro roseo, appunto, ci sta guidando fuori dalla tempesta.
Una tempesta che nemmeno le più forti viste sul Gavia, sullo Stelvio, possono avvicinare, per intensità, durata e conseguenze.
A volte, nelle tappe alpine del giro, le condizioni atmosferiche proibitive hanno reso impossibile affrontare la salita, altre volte, invece, l’hanno resa epica ed indimenticabile. È il caso della quattordicesima tappa, Chiesa in Valmalenco-Bormio, del Giro del 1988, quando si tornò sul Gavia per la seconda volta. Una tempesta di neve e temperature rigidissime resero la gara una tra le più drammatiche della storia del Giro. Per dare un’idea della situazione, l’olandese Van der Velde in fuga, coperto solo dalla propria maglia ciclamino, dovette fermarsi sul tracciato per non rischiare l’assideramento.
La fine della tempesta
Lo scritto giapponese Murakami, nel suo celebre romanzo Kafka sulla spiaggia, scrive:
“Poi, quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.”
Usciamo dalla tempesta e prepariamoci, insieme, a vedere e a gustarci tutto il rosa della vita.